Mirandola, geologo lascia il lavoro per stare coi figli a tempo pieno: “Rompo i pregiudizi, ma che fatica!”

MIRANDOLA – Il geologo mirandolese Andrea Pivetti, 42 anni, sposato e padre di due bambini dopo alcuni anni in cui per lavoro era spessissimo in trasferta, ad un certo punto ha riflettuto sul senso della famiglia e ha preso la decisione consapevole di stare a casa a tempo pieno con i suoi bambini riuscendo ad abbattere un po’ di più i muri dei pregiudizi e delle aspettative legate ai ruoli di genere:  

Forse ho solo un po’ graffiato l’intonaco di questi muri… sono barriere difficili da abbattere…” – precisa Andrea.

Tradizionalmente il ruolo del papà è sempre stato quello di “portare a casa il pane” . A casa di Andrea per alcuni anni il pane lo ha portato a casa la moglie medico. Andrea è stato in grado di gestire egregiamente casa e prole. Non pago ha trovato anche il tempo di scrivere un libro pur ammettendo che stare a casa è proprio difficile, anzi, “massacrante” al punto da aver bisogno di aiuto dalla moglie quando rientrava dal lavoro.

Non ha mai vissuto la sua scelta come definitiva ma è assolutamente certo di non voler più fare la vita impegnativa di prima. Nell’ultimo anno infatti ha insegnato alle scuole medie. Ed è proprio insegnando in un anno difficile come quello trascorso, che si è accorto ancora di più di quanto sia fondamentale per i ragazzi avere una presenza familiare solida alle spalle.

E’ vero che ancora oggi la società vive l’essere casalingo come una perdita del ruolo dominante? “Al di là delle belle parole, o di esperimenti di nicchia come la ’Associazione Uomini Casalinghi’, per la società il ruolo di casalingo non esiste. Per quei pochi che lo fanno è considerata una sciagura o nel migliore dei casi una situazione anomala di cui parlare per fare uno show. Prima da Geologo ero abituato a gratificazioni, risultati, all’approvazione della gente, ad uno stipendio… mentre mi sono subito reso conto che manca una cultura che sponsorizzi e gratifichi il ruolo del casalinga/o, che dovrebbe passare attraverso una forte approvazione sociale e anche remunerazione economica, altro che quei miseri ‘bonus’ una tantum. Quando dicevo di aver cambiato per fare il casalingo, mi veniva chiesto cosa mai mi fosse successo per aver fatto una scelta del genere”.

Qualcuno ti ha detto di non farlo? “Tranne mia moglie (che però era dispiaciuta per me), tutti mi hanno detto di non farlo, genitori, parenti, amici. Te lo dice la società intera di non farlo. Te lo dice la TV quando guardi uno spot, l’uomo che non deve chiedere mai e ciascuno che deve avere la sua indipendenza economica. Il ruolo di casalinga/o è considerato una cosa da scalognati o all’antica. Comunque lo rifarei, è formativo, anzi, dovremmo diventare tutti un po’ più casalinghi”.

Da Francesca Monari

Fonte: sulpanaro.net

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