di Maurizio Baruffaldi
Nessuno li ha mai visti al lavoro ma gli uomini casalinghi esistono. E sono tra le figure che contribuiscono a rendere le parità una strada segnata. «Perché tutto comincia dalle mura domestiche e per un mondo migliore serve un uomo più evoluto». A parlare è Fiorenzo Bresciani, che nel 2003 decide di lasciare il lavoro per dedicarsi “alla responsabilità della casa”, e prendendosi del matto, fonda l’Associazione Uomini Casalinghi (www.uominicasalinghi.it). Gli associati sono single, che prima portavano la roba da stirare dalla mamma, separati, e quelli come lui, casalinghi per scelta.
«È un lavoro invisibile, perché non porta reddito, ma crea equilibrio e valorizza il partner». La moglie di Bresciani lavora in un ristorante. E i figli: ha fatto il mammo? «Certo, mio figlio però ora ha 31 anni».
DOMANDA. Le donne amano un uomo casalingo?
RISPOSTA. «Quando sono stato ospite in tv gli spettatori telefonavano per dire che una donna non vuole un uomo in grembiule. Pregiudizi, roba vecchia, perché un uomo non solo non perde la sua virilità, ma nella coppia aumenta l’eros del 50%. Perché la donna è più rilassata e più disponibile al sesso».
D. Nell’immaginario a che punto siamo?
R. «Fino al 2003 non esisteva pubblicità che vedesse protagonista il maschio nei lavori domestici. Poi sono arrivate quelle della FIAT, l’uomo con i guanti da cucina, poi l’Ignis… è un mistero, ma il funzionamento della lavatrice è davvero quello che l’uomo fa più fatica a memorizzare: eppure è una macchina. Tra le mansioni più ostili ci sono poi lo stendere, e lo stirare. Tra le preferite la cucina. Ma quella la trattiamo meno».
D. Come, il momento domestico numero uno?
R. «Appunto, l’uomo in cucina si sa. Noi diamo informazioni su tutto il resto, sul come fare detersivi biologici, acquistare un frigo…».
D. Tra i titoli del sito c’è: Ramazzare con filosofia.
R. «È filosofia del pratico. Le donne hanno bisogno di un partner pratico. Ma la differenza tra i sessi resta: la donna fa due cose contemporaneamente. Per noi una è già troppo».
D. Nessuna frustrazione dallo stare in casa e lavorare soli?
R. «Perché, chiusi in macchina nel traffico. Subire gli umori del capoufficio non è frustrante? E per la solitudine abbiamo l’associazione. Tramite Internet, per telefono, ci sentiamo quasi tutti i giorni».
I NUMERI
5.600 gli iscritti all’Associazione Uomini Casalinghi. Dai 30 agli 80 anni. Nel 2010 sono stati 22.600 gli uomini che hanno pagato il premio annuale di 12,91 euro di polizza INAIL per la copertura di incidenti domestici.
Fonti sempre INAIL calcolano in 40.000 il numero di uomini che lavora in casa.