Mi presento: sono Fiorenzo Bresciani presidente e fondatore dell’AsUC Associazione Uomini Casalinghi…
Nel 2003 è nata l’Associazione Uomini Casalinghi
Quando mi ritirai dal lavoro ed iniziai a svolgere mansioni casalinghe a tempo pieno, ebbi modo di incontrare molti uomini che condividevano la mia stessa esperienza. Così iniziai a contattarli e nel riunire insieme le nostre forze scoprimmo che non ci sentivamo più soli, perdendo quell’alone di “mosche bianche” che ci sentivamo addosso. Inoltre rimanendo uniti capimmo che avremmo potuto avere un peso sociale e un’influenza sul modo di pensare che nel nostro paese ancora fa fatica a decollare nel senso della vera parità. Semplicemente rivalutando la vita domestica come bene prezioso.
Il manuale di sopravvivenza, per così dire, dell’uomo “moderno” è mettere in discussione il proprio ruolo, entrare in ascolto di se stesso e della propria famiglia.
Ancora oggi quando si parla di uomo casalingo alcuni sorridono e sollevano dubbi. A farlo di più, stranamente, sono proprio le donne, le quali, sebbene desiderino che il proprio uomo collabori alla gestione della casa, quando poi questo succede seriamente, si sentono defraudate del ruolo che da millenni le vede protagoniste. E’ ancora molto vivo nella nostra società il modello di maschio che non deve chiedere mai e la divisione dei ruoli all’interno e fuori dalla famiglia.
Io credo che questo rappresenti un grande impedimento lungo il cammino verso l’equità di genere. Il mio consiglio principale oggi è quello di mettersi in discussione. Solo in questo modo possiamo scambiarci opinioni e crescere insieme.
Chi è l’uomo casalingo?
La scelta di intraprendere le attività casalinghe nasce da una sensibilità culturale che appartiene ad entrambi i sessi. Testimonia una crescita, un aumento di consapevolezza. L’uomo casalingo è semplicemente cittadino del suo tempo: quello che sostiene la donna nell’espletamento dei suoi impegni sociali favorendo il cambiamento e la trasformazione sociale stessi.
Per l’uomo moderno, l’essere inserito in un’ottica di accudimento domestico, non fa che sviluppare maggiormente l’attributo umano essenziale: quello di prendersi cura della propria vita, della propria famiglia, sviluppando progressivamente una sensibilità tale per cui si arriva a sviluppare la consapevolezza che le relazioni affettive sane ed equilibrate siano alla base di qualunque sistema sociale vincente.
L’uomo casalingo infatti proprio per questo non sente minacciata la sua identità maschile poiché sa che lo scopo che si prefigge ha un alto valore umano e sociale. Svolgere lavori considerati tradizionalmente femminili non può che renderlo più attento e sensibile ai bisogni che la vita quotidiana impone ad ogni essere umano.
In definitiva la condivisione è uno dei gesti d’amore più alti. E cosa potrebbe valere di più di far sentire la persona amata alleggerita dagli oneri quotidiani permettendole di dedicarsi con maggior tranquillità alle proprie attitudini e necessità?
La casa, come luogo e come simbolo, racchiude molti significati, psicologici ed emotivi. Dovrebbe essere il cuore della coppia, della famiglia, dell’armonia. Intesa in questo senso la collaborazione domestica è un gesto d’amore in cui non ci sono limiti, compiti predefiniti e costrizioni reciproche.
La reciprocità è sempre indice di relazione sana, la cooperazione per un obbiettivo condiviso e la costruzione di qualcosa per il bene comune sono modalità di funzionamento di una famiglia in equilibrio.