Casa dolce casa… ma in inverno quanto mi costi!! Riscaldare la propria abitazione senza vedersi arrivare bollette da capogiro e’ ormai diventato lo sport invernale piu’ praticato e seguito in tutto il paese. Ognuno vanta una personale ‘strategia’ di risparmio, ognuno e’ pronto a sostenere la bonta’ della propria teoria e a giurare sulla validita’ della propria esperienza personale. Una vera lotta che in tarda primavera, a conti fatti, come ogni strenua battaglia, terminera’ con la gioia dei vincitori e il dolore – pecuniario – dei vinti.
In merito, il primo consiglio che ci sentiamo di dare e’ quello di affidarsi agli “esperti”. Innanzitutto architetti, ingegneri edili ed altre figure professionali – produttori e installatori di impianti di riscaldamento, di pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici (non dimentichiamoci della nostra naturale fonte di calore!)… – che possono assicurarvi in primis una casa ben isolata, e, in secondo luogo, una casa ben riscaldata, ovvero riscaldata correttamente.
Un corretto isolamento del nido domestico consente infatti di limitare la dispersione di calore verso l’esterno e, in conseguenza, consente un piu’ razionale consumo energetico. A monte di tutto cio’, l’ideale sarebbe poter seguire la costruzione della propria abitazione, decidendo l’orientamento in modo da sfruttare al meglio l’irradiazione solare.
In questo senso, un’ottimale disposizione della casa vedrebbe: soggiorno e camere da letto esposti a sud, dotati di finestre e vetrate ampie; cucina, bagno ed eventuali dispense/ripostigli esposti a nord con aperture di dimensioni piu’ ridotte. A parte la possibilita’ o meno di poter scegliere l’orientamento dell’abitazione, e’ fondamentale che essa sia ben isolata e, in particolar modo, occorre far attenzione a quelli che tecnicamente si definiscono “ponti termici” ovvero quelle parti dell’edificio che presentano uno squilibrio termico, zone in corrispondenza dei pilastri, delle corree, delle travi orizzontati, negli angoli, ma anche davanzali e balconi.
Il termine ‘ponte termico’ sta ad indicare che in quella parte dell’edificio la temperatura e’ differente rispetto al resto della struttura. Questo non solo porta a una dispersione di calore che puo’ essere pari al 30% di tutto il calore disperso verso l’esterno dell’abitazione, ma provoca anche formazione di condensa e di muffa. Per tutti questi motivi e’ fondamentale un corretto isolamento della casa: meno calore essa disperde meno care saranno le bollette!! Quando si parla di isolamento della costruzione non ci si riferisce solo al tetto ma anche alle pareti e ai pavimenti. Materiali e modi sono differenti, proponiamo solo qualche esempio.
Il sottotetto puo’ essere facilmente isolato stendendo una materasso di lana di roccia – spessore minimo 20 cm – o posando pannelli isolanti rigidi – che pero’ vanno incollati per evitare interposizioni d’aria tra il materiale isolante e la soletta. In abitazioni con soffitti molto alti si possono far costruire dei controsoffitti; questa contromisura riduce il volume degli spazi da riscaldare e quindi l’energia utilizzata per riscaldarli. Per quanto riguarda le pareti, l’ideale e’ che la casa sia costruita con un muro doppio al cui interno viene inserito del materiale isolante. Un’altra soluzione e’ il rivestimento esterno ‘a cappotto’: pannelli di materiale isolante vengono applicati ai muri esterni e rivestiti con specifiche malte traspiranti – questa soluzione elimina il problema dei ponti termici. La coibentazione dei pavimenti e’ fondamentale soprattutto se ci si trova ad un piano terra o se la casa in questione sorge sopra ambienti sottostanti non riscaldati.
Anche porte e finestre rappresentano ottimali vie di fuga per il calore! Attenzione dunque ai materiali utilizzati – serramenti e vetri – e… agli spifferi!! Per questi ultimi, oltre ai simpatici – ma non sempre funzionali – ‘salamotti’ da accostare al fondo di porte e finestre, esistono in commercio paraspifferi in gomma – anche in stoffa – mobili o fissi. Per quanto riguarda la scelta dei serramenti e’ consigliabile preferire quelli in legno o PVC – questo per il loro miglior ‘comportamento termico’. Altre scelte consigliate: doppi o tripli vetri e cristalli basso-emissivi ovvero vetri che riflettono verso l’interno il calore irraggiato da termosifoni o altre fonti di calore, essi inoltre favoriscono un’alta trasmissione luminosa ed energetica dall’esterno verso l’interno sfruttando al meglio l’apporto energetico del sole. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, quelli a sistema radiante – soprattutto a pavimento – presentano forse qualche punto in piu’ rispetto a quelli convettivi, perche’ distribuiscono il calore in maniera piu’ uniforme in tutto l’ambiente.
Nel caso di riscaldamento convettivo con caldaia e’ preferibile optare per un ‘modello’ a condensazione – che recupera il calore del vapore acqueo presente nei fumi di combustione – con regolazione climatica tramite sonda esterna. Naturalmente per consentire alla caldaia di ‘lavorare’ sempre al meglio non dimenticare che: ogni anno occorre effettuare la pulizia e ogni due anni vanno verificati fumi e rendimento energetico. E’ buona cosa controllare periodicamente la pressione di circolazione dell’acqua, i cui parametri devono corrispondere a quelli indicati dal libretto di istruzioni della caldaia stessa. Ribadiamo infine che non bisogna regolare l’impianto di riscaldamento a temperature superiori ai 20°: ogni grado in piu’ corrisponde ad un aumento dei consumi del 7-8%.
Infine riguardo i termosifoni: se possibile, preferire quelli in ghisa, un materiale che conduce bene il calore e lo mantiene piu’ a lungo – alluminio e acciaio si riscaldano rapidamente ma altrettanto rapidamente si raffreddano -; non coprirli con tendaggi, mobili o altro; dipingerli con vernici che non ostacolino il passaggio di calore; pulirli regolarmente perche’ anche la polvere puo’ diventare un ostacolo al loro buon funzionamento; utilizzare pannelli di materiale riflettente da posizionare tra il muro e il termosifone stesso.