L’associazione casalinghi: “La lavatrice è permeiti un nemico, ma si può trovare maggior conforto in un buon ferro da stiro”.
Depressione e insoddisfazione per una vita lavorativa povera di novità. Retaggi culturali che sberleffano una condizione a volte poco considerata. Parliamo delle casalinghe, un esercito di quattro milioni di donne armate di battipanni e scopettone che lavora circa trentasette ore a settimana. Poco stimate dal partner e dagli stessi figli, le donne di casa iniziano a non apprezzarsi. Ma ecco che in loro aiuto arrivano gli uomini. Negli ultimi tempi, infatti, i signori della casa non sembrano disdegnare le faticose faccende domestiche. Il loro approccio al mestiere è, però, molto diverso. “Molti uomini – ha spiegato Fiorenzo Bresciani, presidente dell’Associazione uomini casalinghi, ospite del programma “Tra il dire & il fare” – decidono di cambiare vita quasi per gioco. Nel mio caso è nato tutto dal fatto che ne io ne mia moglie volevamo affidare ad un estraneo il compito di portare avanti la casa. Ho deciso perciò di lasciare il mio lavoro e di prendermene cura io”. L’uomo di “casa Bresciani” fa le pulizie, indossa il grembiule, anche se non cucina ed è docente di stirologia. Ebbene sì, stirologia, una delle quattro materie che single, separati e donne in compagnia dei loro mariti possono imparare frequentando i corsi organizzati dall’associazione. “Le materie sono in tutto quattro – ha specificato Bresciani – stirologia, epistemologia del bucato, ginnastica dolce per rilassarsi e psicologia della casa”. Anche la presidentessa della Federcasalinghe, Federica Rossi Gasparrini visibilmente contenta di questa organizzazione messa su dagli uomini spera in un gemellaggio e aggiunge: “La donna si è dedicata alla famiglia come se fosse un piacere, dimenticando che nella società di oggi dare per amore è un errore. Mi auguro che adesso l’uomo, casalingo, possa apprezzarci di più”. Grazie alla legge che obbliga ad assicurarsi contro gli infortuni domestici si è iniziato a dare nuovo valore a una figura fino a qualche anno tenuta in scarsa considerazione. “Molti passi in avanti sono stati fatti – ha affermato la senatrice Emanuela Baio Dossi (Margherita) – sia da un punto di vista culturale che giuridico. Bisogna, invece, fare ancora molto a livello economico. Considerando la poca disponibilità del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il primo impegno concreto dovrebbero darlo le poche donne presenti in Parlamento”.
Di Loretta D’Amico
Fonte: Ageing Society
1/11/2004