Sono 22.600, dati dell’Inail alla mano, i casalinghi in Italia, corrispondente all’1,1 per cento della popolazione, ma il loro numero sale a circa 40.000, considerando anche coloro che non sono iscritti all’ente antinfortunistico.
Sono 22.600, dati dell’Inail alla mano, i casalinghi in Italia, corrispondente all’1,1 per cento della popolazione, ma il loro numero sale a circa 40.000, considerando anche coloro che non sono iscritti all’ente antinfortunistico. Il dato e’ stato comunicato, stamani, dal presidente nazionale dell’Associazione Uomini Casalinghi (Asuc), Fiorenzo Bresciani, al Palafiori di Sanremo, a margine del primo congresso nazionale di categoria.
‘Siamo un piccolo esercito – ha affermato Bresciani – che sta crescendo cosi’ come le esigenze della famiglia. Innanzitutto ci sono molti papa’ separati, che prima o poi hanno dovuto prendere cura di se stessi; ci sono, poi, famiglie in cui lavorano marito e moglie, perche’ uno stipendio solo non basta e chi prima arriva in casa, deve prendere le redini della famiglia e cercare di collaborare’.
L’obiettivo del Congresso di Sanremo e’ di far conoscere e accettare una categoria ancora emergente: ‘Abbiamo un riconoscimento che e’ ancora superficiale – spiega Bresciani – tanto che quando diciamo di essere uomini casalinghi facciamo sorridere. Non si capisce, perche’ un uomo che ha i pantaloni non possa spolverare o stirare. Che cambia tra i pantaloni e la gonna, in un mondo di uguaglianza e parita’? La donna ha spolverato casa per mille anni, ora lo puo’ fare anche l’uomo’. Bresciani e’ stato il primo in Italia a inserire la dicitura ‘casalingo’ sulla cartea di identita’: ‘Quando nel 2003 fondai questa associazione – afferma – nello stesso periodo mi scadeva la carta di identita’ e dovetti andare all’ufficio anagrafe del mio Comune a rinnovarla. Alla domanda della segretaria sulla mia professione, risposi ‘casalingo’.
Lei rimase bloccata e poi alzò lo sguardo dicendomi: ‘Disoccupato?’. Risposi: ‘Non disoccupato. Se lei fai i lavori in casa, vedra’ che disoccupati non lo siamo mai’. Lei mi guardo di nuovo e mi disse che sul computer non c’era questa dicitura ovvero c’era casalinga ma non casalingo. Dopo una discussione di una mattinata, alla fine riuscimmo ad inserire questa nuova dicitura che oggi riportano i computer di molti Comuni italiani’.
Conclude Bresciani: ‘La richiesta e’ di divulgare la nostra linea di pensiero. La linea di partenza e’ la famiglia. Vogliamo cercare di far capire a tutte le persone quanto e’ importante la collaborazione con il proprio partner e la gestione dei figli e della casa. Mi rivolgo a tutti i politici e alle istituzioni, perche’ ci diano una mano a rendere visibile un lavoro che invece non lo e’ al mondo di tutti quanti e magari un riconoscimento per questo lavoro che facciamo in casa. Noi vogliamo come prima linea il riconoscimento del lavoro e il rispetto per tutte quelle persone che si dedicano ai lavori dell’economia domestica’.
Nel corso del Congresso, organizzato dalla ‘As Communications’ (Area Servizi), sono stati anche premiati: il casalingo dell’anno, che e’ Massimo Bacci, di 39 anni e il senior casalingo (honoris causa), che e’ Francesco Di Fraia, di 58 anni. Un riconoscimento anche a Fiorenzo Bresciani.
Fonte: www.riviera24.it